Praticamente tutti sono a conoscenza che il 2016 è l’Anno Santo della Misericordia, per volontà di Papa Francesco, che ha indetto il Giubileo Straordinario:
“Abbiamo bisogno di contemplare il mistero della misericordia.
È fonte di gioia, di serenità e di pace.
È condizione della nostra salvezza.(Misericordiae Vultus, 2)”
Probabilmente meno pubblico è a conoscenza del fatto che il mondo equestre, rappresentato dalla Federazione Italiana Turismo Equestre e da Trec Ante (Fitetrec – Ante), ha deciso di onorare il Giubileo con il Viaggio della Misericordia a Cavallo. Si tratta di un viaggio che a partire dal 9 marzo prossimo, attraversando cinque Paesi (Polonia, Slovacchia, Austria, Slovenia ed Italia), giungerà a Roma il 25 giugno 2016.
L’ideatore del logo, che coglie l’anima della manifestazione, è il graziotto Stefano Trotta, pittore non nuovo a manifestazioni legate al tema della devozione ed alla fede. Suo è infatti l’ex voto che nel 2006 lo scrittore navigante Vacchetti e Daniele Pindaro hanno commissionato e successivamente donato al Santuario della Madonna delle Grazie, per il salvataggio dopo un naufragio.
Ideato e disegnato dal pittore Stefano Trotta, il fregio è intitolato dall’artista «Via della Misericordia», spinto dalla volontà di vivere a pieno la citazione del Santo Padre: «Vivere alla luce della parola del Signore, che ci invita a essere misericordiosi come il Padre».
Il simbolismo scelto, ha spiegato Trotta, «evoca elementi naturali che rimandano a scenari che i cavalieri attraverseranno lungo questo cammino (…) irraggiati dal Signore che li guiderà in questo percorso per condurli alla Basilica Vaticana», ha dichiarato il pittore.
Persino il grano, che chiude il tondo, riconduce al Grano dono di Dio e dunque al lavoro ed alla fatica umana.
Il legame con la natura e con i suoi elementi, sia il mare, la vegetazione, le fioriture primaverili, è da sempre un tema caro al pittore, unito alla necessità del viaggio fisico e spirituale
Lo scrittore Vacchetti, già nel 2005, sintetizzava così la sua poetica “Il territorio per un artista ha sempre una valenza più o meno sentita, nel caso di Trotta è addirittura il fulcro, il luogo d’origine da cui si sviluppa la sua espressione artistica e quindi la liguria di Trotta è il luogo da cui scaturiscono le sue proiezioni sulla tela.[…] Le proiezioni di Trotta sono rotte infinite verso un percorso di conoscenza interiore che si misura con le genti di ogni dove attraverso il linguaggio della pittura […]”.